Il Consiglio di Stato, in attesa della decisione di merito, respinge un ricorso cautelare, finalizzato a sospendere l’applicazione del DPCM del 27 giugno 2021 che introduce l’obbligo della certificazione verde. I ricorrenti lamentavano la lesione del diritto alla riservatezza sanitaria, il rischio di discriminazioni nello svolgimento di attività condizionate al possesso della certificazione verde e il pregiudizio economico derivante dalla necessità di sottoporsi a frequenti tamponi. E hanno anche invocato il contrasto del provvedimento governativo e della stessa normativa primaria con la disciplina dell’Unione europea e con la Costituzione italiana, con particolare riferimento alla protezione dei dati personali sanitari.
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